Il calcio è uno sport competitivo, in cui c’è chi vince e c’è chi perde, ma possiede anche il potenziale adatto per influenzare significativamente le nazioni e incoraggiare la loro cooperazione nella direzione della pace. Mi è stato detto che gli spettatori della Coppa del Mondo sono stati circa il doppio di quelli delle Olimpiadi. Questo ci dà un’idea di quanta gente nel mondo ama il calcio. Perciò, proprio come le Olimpiadi, il calcio può diventare una forza creatrice di armonia tra le nazioni, le razze, le religioni e le culture. Io vedo il calcio e la pace tra le nazioni come potenziali grandi alleati.
Noi viviamo in una società competitiva, dove c’è tanto stress. Lo stress porta tensione nella nostra vita e ci toglie la pace della mente. Quando lo stress si accumula, la gente diventa irascibile e, a volte, entra in contrasto con gli altri. Lo sport e l’arte sono tra le cose migliori che possono aiutarci ad abbassare il livello dello stress. Entrambe ci permettono di esprimere le nostre aspirazioni represse e portano unità tra le persone. Il motivo del mio interesse per le squadre di calcio, le orchestre sinfoniche e le compagnie di danza sta nel fatto che queste attività sono strumenti per la pace mondiale.
Il famoso calciatore Pelé condivide questo modo di pensare. Essendoci trovati in sintonia, Pelé e io abbiamo creato una nuova competizione a livello internazionale, che abbiamo chiamato «Coppa della Pace» e che si è tenuta ogni due anni, a partire dal 2003. Abbiamo ospitato in Corea celebri squadre di calcio di tutto il mondo. Una corrispondente competizione femminile, denominata «Coppa della Regina della Pace», si tiene ad anni alterni rispetto a quella maschile.
L’organizzazione della Coppa della Pace si è posta anche l’obiettivo di costruire uno stadio della pace nella regione Israele-palestinese-giordana, il più vicino possibile al confine tra ebrei e arabi. Lo stadio sarà messo liberamente a disposizione di tutte le parti, come struttura volta alla promozione della pace. Vogliamo portare dall’Europa allenatori di fama e iniziare un’accademia calcistica per i ragazzi della regione. Gli adulti potranno anche preferire di puntarsi addosso i fucili, ma i bambini sceglieranno di andare allo stadio e giocare al calcio. Anche se la gente dice che è un’idea irrealistica, e scuote la testa, noi la realizzeremo lo stesso.